Hajime!


Interrompo temporaneamente  la pubblicazione delle strip per festeggiare il mio raggiungimento del I Dan di Judo (in realtà l’esame l’ho superato un paio di mesi fa, ma fa lo stesso); per l’occasione ci tenevo a pubblicare una gag del grande Leo Ortolani, nella quale mi riconosco spesso e volentieri:



ODISSEA IN SEGRETERIA


Interrompo la pubblicazione delle strip per una volta per raccontarvi le peripezie a carattere fantozziane che ultimamente sto passando a causa della implacabile burocrazia universitaria.
ATTENZIONE PER I MIEI COLLEGHI INGEGNERI: la parte più recente della storia non l’avete ancora sentita!!!

Orbene, quest’anno ho deciso di scegliere tra i miei esami a scelta un’esame che appartiene alla facoltà di Giurisprudenza.

Faccio presente che:
- L’esame si chiama “Informatica Giuridica”, per cui è attinente al mio corso di laurea.
- Altri studenti lo hanno sostenuto negli anni passati senza problemi.
- La professoressa coordinatrice del corso ha confermato che non ci sono problemi per noi ingegneri aggiungere questo esame al nostro piano degli studi.

E fin qua, nessun problema.
Sbagliato. Qui inizia il mio calvario personale nei meandri della burocrazia universitaria, un percorso minato irto di ostacoli:

- Mi presento alla segreteria di Ingegneria. Espongo la mia situazione e chiedo se devo fare qualche richiesta scritta per poter dare l’esame.

- Mi viene detto che devo compilare un modulo di richiesta apposito, ma che comunque PRIMA di fare richiesta devo rivolgermi alla segreteria di Giurisprudenza, che in un qualche modo devono autorizzarmi a sostenere un loro esame. Davanti alla mia domanda “in che cosa consiste questa autorizzazione? (un altro modulo da consegnare, un certificato, ecc..)” la risposta che mi danno è “non lo so”.

- Mi presento alla segreteria di Giurisprudenza. Espongo la mia situazione. Il primo consiglio che mi danno è di rivolgermi alla segreteria di Ingegneria. Rispondo che è proprio da lì che mi hanno mandato.

- Le varie impiegate si consultano, poi mi dicono che loro non rilasciano alcun tipo di certificato del genere. Per loro non c’è alcuna autorizzazione da richiedere, se la mia facoltà accoglie la mia richiesta.

- Torno a Ingegneria, dove riferisco quanto mi è stato detto. Ancora sospettosi, mi consegnano controvoglia il famoso modulo di richiesta riconoscimento crediti, scrutandomi come se fossero convinti che stessi imbrogliando.

- Compilo il modulo e lo consegno. In più devo consegnare fotocopia del libretto (frontespizio e voti). Mi viene detto che avrò risposta ufficiale nel giro di 2 settimane.

- Ora mi basta includere l’esame nel mio piano studi. Per fare ciò devo ricorrere alla compilazione cartacea, anzichè online. Vado in segreteria e richiedo il modulo.

(Fortunatamente il mio percorso degli studi triennali era quello denominato “formativo”… per gli altri percorsi il modulo non era ancora previsto.)

- Consegno finalmente il piano di studi cartaceo. Mi sento d’un tratto più leggero, al termine della mia odissea burcratica.

- Mi sbagliavo. Qualche giorno dopo mi telefona la professoressa coordinatrice del corso. Mi informa che ha ricevuto il mio modulo di richiesta (il primo che avevo consegnato), ma che sarà costretta a rifiutarlo in sede di consiglio di facoltà.

- A quanto pare quel modulo là non si sa bene da dove salti fuori nè perchè io l’abbia dovuto compilare. La professoressa si dimostra addirittura sorpresa che in segreteria me lo abbiano accettato per buono (evito di farle notare che il modulo mi è stato dato proprio là).

- In realtà quello che dovevo fare era semplicemente compilare il piano studi cartaceo, senza altri moduli.

- Tiro un sospiro di sollievo e le dico che ho consegnato anche quello. Fortunatamente la prof mi dice che se le cose stanno così dovrei essere comunque a posto.

- Il fatto che mi preoccupa maggiormente ora è che la prof si è dimostrata molto sorpresa che io sia riuscito a compilare il piano studi cartaceo senza chiedere consulenza, tanto che me lo ha chiesto più volte, chiedendomi se ne fossi sicuro…

- La prof conclude la conversazione dicendomi con fare tranquillizzante che SE NON HO COMMESSO ERRORI DI COMPILAZIONE NEL PIANO STUDI CARTACEO, la mia richiesta è praticamente già accettata…

Non so perchè, ma è a questo punto che ho iniziato a sudare freddo…



Buona Pasqua a tutti


Come sempre vado di fretta.. ma stavolta non rinuncio a farvi i miei più calorosi auguri di Buona Pasqua..

Stay tuned!

Jacopo



Geek for life


Avete notato il cambio di grafica? Vabbé, se non lo avete notato pazienza, non é che sia cambiata di molto…

In ogni caso oggi vorrei parlare d’altro. E’ da quando ho iniziato questo blog che avevo in mente di parlare di queste cosa, ma tra una cosa e l’altra me ne occupo solo ora.

Che significa il titolo di questo post? Che cos’é un geek?

Sarebbe facile andare a consultare la definizione che ne dá Wikipedia (in questo link) , ma vi accorgerete che stavolta l’enciclopedia libera vi servirá a ben poco.. e se pensate allora di visitare la definizione di nerd, per chiarirvi le idee, resterete delusi.

La definizione di geek infatti é vaga, incerta, ma soprattutto fortemente dibattuta.

Una cosa é certa: o lo si é, o non lo si é affatto. Non ci sono mezze misure; una volta diventato geek, non si torna piú indietro (no, non é una malattia; e no, non é “contagioso”…).

I geek sono tra noi, ce ne sono piú di quanti non crediate… forse voi stessi siete geek e non lo sapete…

Io mi sento abbastanza geek, ed ho il mio bel geek code per dimostrarlo:

—–BEGIN GEEK CODE BLOCK—–
Version: 3.1
GE/CS/IT d s: a– C+++>+ P L+ E– W++ N+ o? K? w++@ O? M?>+ V? PS(-) PE+ Y? PGP- t+ 5++ !X R tv-@ b+>+++ DI++ D+ G e* h! r++ y-
——END GEEK CODE BLOCK——

Che significa tutto ció? Beh, provate ad andare su http://www.geekcode.com/, per cercare di tradurlo.. Forse vi renderete conto anche voi di aver bisogno al piú presto di un geek code per le vostre e-mail, blog e quant’altro!!

(N.B. in effetti quel code risale a piú di un anno fa, e devo aggiornarlo… comunque ho aggiunto una pagina apposita al blog, “my geek code”, nella quale periodicamente metteró il mio geek code aggiornato).



Oggi non disegno (Una breve pausa dalle strips)


Come temevo, non sono riuscito a mantenere la mia promessa… ed eccomi qua che aggiorno il blog una settimana dopo l’ultimo post; a mia discolpa posso dire di aver avuto parecchi imprevisti, che mi hanno portato via piú tempo del previsto.

Del resto peró io d’imprevisti e contrattempi ne ho tutti i giorni, per cui non so quanto regga come giustificazione…

In ogni caso, su queste pagine solitamente futili e prive di contenuti seri vorrei aprire una brevissima parentesi, sperando che non vi arrechi troppo disturbo.

Ci tenevo a ricordare brevissimamente su queste pagine Stefano, da molti meglio conosciuto come “Panno”, che qualche giorno fa ci ha lasciato, abbandonando questa vita.

Ho pregato per lui, e continuo a farlo. Era un animo gentile, buono, e mi auguro fortemente che non si sia perduto.

Lo conoscevo dall’etá di 11 anni, e anche se negli anni dell’universitá lo avevo perso di vista ne conservo tuttora un’immagine molto nitida.

Nonostante fossimo persone molto diverse, con idee e vite radicalmente opposte, l’ho sempre visto come una persona eccezionale, un’artista con una genialitá ed una bravura che sapevo fin dalle medie che non avrei mai saputo eguagliare. Io mi sforzo tanto per creare cose divertenti, o perlomeno piacevoli… con risultati di certo non proporzionati alla fatica che ci metto.

Per Stefano era una cosa facilissima non solo il disegnare (anche il piú piccolo scarabocchio diventava esilarante), ma soprattutto raccontare storie e concepire idee che da subito lasciavano fulminati.

Altre persone lo hanno ricordato anche per molti altri motivi, io preferisco ricordarlo per l’Omino Stecchino, per le sculture che faceva, per le miniature che dipingeva (anche se mai completava), per le avventure di Super Citrullo, per “Il resto del Calzino”, per i Super Pingu che disegnava in giro, per i quadri con le lische di pesce… In pochi tratti riusciva a fare quello che a me non riesce in ore di lavoro.

É questa la magia piú grande, per chi si dedica all’arte.. e Stefano ne aveva da vendere.

Spero che apprezziate questo suo piccolo schizzo che ho ripescato da un vecchio diario…

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